
E se… Gli YouTuber costruiscono controfattuali? Uno studio tra potenzialità e possibili problematiche
Abstract
Molto è stato scritto sull’approccio controfattuale. Alcuni studiosi ne hanno evidenziato le possibilità didattiche, altri ne hanno sottolineato le potenzialità per la conduzione di analisi storiche, altri ancora, infine, ne hanno argomento l’inutilità. La costruzione di what if, tuttavia, che cosa può significare circa la comprensione della storia da parte del pubblico? Il presente studio intende delineare una risposta a questa domanda utilizzando l’analisi di un corpus di controfattuali presenti su YouTube. I what if individuati saranno osservati alla luce di teorie ed interpretazioni storiografiche sviluppatesi tra il XIX e XX secolo.
___________________
Much has been written about the counterfactual approach. Some scholars have highlighted its educational potential, others its usefulness in conducting historical analysis, and still others have argued for its irrelevance. But what does the construction of ‘what if’ scenarios reveal about the public’s understanding of history? This study aims to provide an answer to this question by analyzing a corpus of counterfactual content on YouTube. The selected ‘what if’ videos will be examined in light of historiographical theories and interpretations developed between the 19th and 20th centuries.
Questo articolo è stato sottoposto a revisione in doppio cieco (double blind peer review)
Introduzione
Le narrazioni storiche tendono, per natura, a far sembrare gli eventi inevitabili. Migliore è la spiegazione, più il lettore è indotto a credere che le cose non sarebbero potute andare altrimenti […] A mio avviso, tanto nella storia umana quanto nelle singole vite che la compongono, sono ben poche le cose inevitabili. Gli eventi avrebbero sempre potuto prendere una piega diversa.[1]
Con questa breve riflessione sull’inevitabilità degli eventi storici Sheila Fitzpatrick introduce il suo Breve Storia dell’Unione Sovietica. Ed è interessante che una simile riflessione trovi spazio in un testo storiografico. Non è tuttavia l’unico caso. In effetti, molto è stato scritto sull’approccio controfattuale, anche nei testi più impensabili.[2] Riflettendo sulle sue potenzialità didattiche, Gabriele Sorrentino ha per esempio affermato che il «what-if mette in discussione la catena degli eventi che spesso viene data per scontata nella narrazione storica»[3] mentre Tim Huijgen e Paul Holthuis hanno sostenuto che «[it] can make students aware of the fact that historical events are the result of choices made by people, and that these choices could have been made differently and have different outcomes / può rendere gli studenti consapevoli del fatto che gli eventi storici sono il risultato di scelte compiute da persone, e che queste scelte avrebbero potuto essere diverse e portare a esiti differenti».[4] Altri studiosi hanno indagato l’efficacia dei controfattuali per la conduzione di analisi storiche[5] ed evidenziato che «it is hard to deny that, while thinking about historical fact and how they were actually caused, we do in fact consider alternative scenarios / È difficile negare che, mentre riflettiamo sui fatti storici e sulle loro reali cause, consideriamo effettivamente scenari alternativi».[6] Kornelije Kvas ha invece sostenuto che il what if consente di rivelare il vero significato degli eventi storici.[7] Altri studiosi hanno infine preso una posizione critica circa l’utilizzo dei what if. Richard J Evans (in un articolo pubblicato sul The Guardian) ha per esempio evidenziato che tali speculazioni sono non dimostrabili e ha ricondotto la popolarità dei what if al fatto che «we’re living in a postmodern age where the idea of progress has largely disappeared, to be replaced by uncertainty and doubt, and where linear notions of time have become blurred / Stiamo vivendo in un’epoca postmoderna, in cui l’idea di progresso è in gran parte scomparsa, sostituita dall’incertezza e dal dubbio, e in cui le concezioni lineari del tempo si sono fatte sfocate».[8]
La grammatica controfattuale: come si costruisce un what if?
Tim Huijgen e Paul Holthuis hanno sostenuto che nella costruzione di un what if «historians take on the role of futurologist in the past [,] they consider the future’s possibilities and on the basis of this sketch an alternative path the past never took».[9] Come ben spiegato da Mateusz Borowski[10] un controfattuale è quindi composto di due parti: l’antecedente (ovvero l’evento che diverge da ciò che è realmente accaduto nel passato e introdotto dall’espressione what if) e la sua conseguenza. Centrale nella costruzione di un what if è pertanto la presenza di un evento scatenante (che forma l’antecedente) dal quale si sviluppa lo scenario alternativo. Per l’individuazione di un evento di questo tipo ancora Huijgen e Holthuis hanno dichiarato che:
the most important criterion is that an event can only be called significant [corsivo dell’autore nda] when it is of great consequence for a great number of people and/or when these consequences are in effect for a longer period of time. Detecting these radical events takes analytical reasoning skills.[11]
Il criterio più importante è che un evento può essere definito significativo [corsivo dell’autore, n.d.a.] solo quando ha grandi conseguenze per un vasto numero di persone e/o quando tali conseguenze si protraggono per un lungo periodo di tempo. Individuare questi eventi radicali richiede capacità di ragionamento analitico.
Una volta individuato l’evento storico da cui ha origine la biforcazione dalla storia reale il controfattuale prende avvio. Da un punto di vista didattico, l’uso di una realtà storica alternativa consente agli studenti di ragionare sulle cause e sulle conseguenze di determinati eventi, stimolando così historical thinking.[12] Questo si struttura in sei concetti distinti: historical perspective, primary sources, ethical dimensions, continuity and change, historical significance e cause and consequence.[13] Per il discorso controfattuale, ha particolare rilevanza il tema delle cause and consequence, a riguardo del quale Peter Seixas ha scritto che i cambiamenti avvengono tramite una complessa interazione tra azioni degli individui e una più larga organizzazione sociale e che la spiegazione della “causa” deve quindi includere sia le strutture e le condizioni ereditate dal passato, sia la libertà e la scelta che erano almeno apparentemente disponibili in ogni particolare momento storico.[14] L’individuazione delle possibilità disponibili e percepite dalle figure del passato assume inoltre capacità di historical empathy, che è stata definita come il tentativo di comprendere il passato avvicinando le prospettive, i valori e le motivazioni dei suoi individui.[15] Quindi anche un evento storicamente non accaduto ma possibile genera una conseguenza dalla quale ha origine lo scenario controfattuale il quale progredisce legando con relazioni di causa-effetto diversi altri eventi.
Metodologia ed obiettivo della ricerca
In virtù di questo generalizzato (e crescente) interesse, sia nel bene che nel male, è quindi opportuno domandarsi in che modo la costruzione di controfattuali può incidere sulla comprensione della storia da parte del pubblico generalista. Partendo dalle riflessioni di John C. Paolillo, S. Ghule e Brian Harper, che hanno recentemente evidenziato la possibilità di studiare i cambiamenti sociali attraverso l’analisi dei contenuti presenti su YouTube,[16] e di Rohit Kandala,[17] che ha indagato la potenzialità della piattaforma nel favorire la diffusione e circolazione di contenuti storici, il presente studio intende concentrarsi sulla nota piattaforma di diffusione di video, provando a rispondere a due domande specifiche:
- nei what if proposti dagli utenti di YouTube quali eventi costituiscono gli antecedenti, cioè i fatti storici da cui si genera la biforcazione controfattuale?
- lungo quali traiettorie si sviluppano gli scenari controfattuali?
I video di interesse sono stati riuniti inserendo nella barra di ricerca della piattaforma l’espressione “what if history”, delimitando temporalmente l’indagine al periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31° dicembre 2024 (inteso come Data di caricamento). Wuoyou Sui, Anna Sui e Ryan E. Rhodes[18] hanno specificato che per utilizzare la piattaforma come spazio delle proprie ricerche è però necessario prendere alcune precauzioni. YouTube propone infatti i video in base alla browser history dell’utente e alla sua posizione geografica. Per consentire di replicare il corpus che è stato analizzato per realizzare questo studio è stata quindi adottata la navigazione in incognito.[19]
Inoltre, Jim Aulich e Mary Ikoniadou hanno evidenziato che
every measurement involves a particular choice of apparatus with its own set of variable determinants» e che «in this way, inclusions and exclusions defined by the apparatus […] create the picture and the reality or value system it represents.[20]
Ogni misurazione implica una scelta specifica dell’apparato, con il proprio insieme di determinanti variabili» e che «in questo modo, le inclusioni e le esclusioni definite dall’apparato […] creano l’immagine e la realtà o il sistema di valori che essa rappresenta.
Pertanto, tra le diverse modalità e chiavi di lettura attraverso le quali è possibile analizzare i what if (e che condizionano le interpretazioni che possono essere delineate), nel presente studio si è scelto di adottare quelle correlate alle teorie e interpretazioni storiografiche sviluppate nel corso del XIX e XX secolo. Il fine della ricerca, quindi, è comprendere in che misura tali posizioni siano presenti all’interno dei what if.
Il leader come agente che determina il corso della storia
In alcuni dei controfattuali visionati l’evento da cui scaturisce lo scenario virtuale è una casualità. Ad esempio, in What if Apollo 11 FAILED[21] vengono ipotizzate le conseguenze di un malfunzionamento dell’Eagle (il veicolo spaziale dell’Apollo 11) che avrebbe causato il fallimento della missione poco prima dell’allunaggio.
In molti casi la casualità è però relativa a personalità di rilievo, sotto il profilo politico o militare. Fra i suoi vari contenuti, il canale The Political Chatter ha ipotizzato le conseguenze della possibile morte di Donald Trump nel corso dell’attentato di Butler (13 luglio 2024),[22] concludendo che negli Stati Uniti d’America sarebbe scoppiata una guerra civile. Oppure, in What if the Mongol Empire Never Existed,[23] del canale AlternateHistoryHub, l’evento da cui scaturisce lo scenario controfattuale è la prematura morte di Temujin (il futuro Genghiz Khan) in una delle diverse prigionie che subì in gioventù; lo YouTuber che ha creato il video dichiara infatti «let’s just assume that any one of those dozen chances led to his downfall before he was able to unite and drill the Mongols / Assumiamo semplicemente che una qualsiasi di quelle dozzine di occasioni abbia causato la sua caduta prima che potesse unire e addestrare i Mongoli.». Similmente, ma in un differente video,[24] lo stesso canale sostiene che la casuale morte di Arminio (precedentemente all’imboscata di Teutoburgo) avrebbe innescato delle conseguenze tali da consentire a Roma di espandersi sino al fiume Elba.
In altri what if, invece, sono le diverse (rispetto a quelle realmente prese) decisioni e azioni[25] delle grandi personalità del passato a generare scenari alternativi. Per esempio, in What if the Hindenburg Disaster Never Happened[26] re Luigi XVI è così affascinato dalla nuova invenzione dei fratelli Mongolfier che, investendo una rilevante somma di denaro, decide di realizzare 5.000 palloni aerostatici. La decisione avrebbe avuto risvolti sociali (creando un nuovo status symbol per l’aristocrazia francese) e gettato le basi per la successiva evoluzione della tattica bellica (i rivoluzionari, cominciando a gettare granate dai palloni aerostatici, avrebbero trasformato quest’ultimi in efficaci strumenti militari).[27] Oppure, il canale Rewriting History, nel video What if Wilhelm III became President in 1932?[28] ha immaginato una Germania guidata da Guglielmo di Prussia (figlio di Guglielmo II). L’antecedente del controfattuale è costituito dalle elezioni del 1932. Se in questa occasione Guglielmo di Prussia si fosse candidato, l‘appoggio pubblico del padre avrebbe davvero potuto garantirgli la vittoria perché, secondo lo Youtuber, «[the] father [Guglielmo II, nda] still had a lot of respect and influence over milions of people in Germany if his father were to discredit him which is a real possibility William cannot win the elections / [il] padre [Guglielmo II, nda] aveva ancora molto rispetto e influenza su milioni di persone in Germania, se il padre dovesse screditarlo, il che è una possibilità reale, Guglielmo non può vincere le elezioni». La presidenza di Guglielmo III avrebbe pertanto innescato una guerra civile tra la fazione monarchica e quella nazionalsocialista, risolta a favore della prima con la restaurazione del Kaiserreich. L’Austria si sarebbe unita al Reich e il nuovo Kaiser avrebbe attaccato la Francia, iniziando così una guerra che si sarebbe risolta negativamente per la Germania.
Sihame Benmira e Moyosolu Agboola hanno affermato che, nella Great Man Theory[29] di Thomas Carlyle,[30] le grandi figure del passato «were natural born […] with innate characteristics […] which enabled them to lead individuals while shape the pages of history / sono nati per natura […] con caratteristiche innate […] che hanno permesso loro di guidare gli individui e di plasmare le pagine della storia»[31] mentre altri studiosi hanno evidenziato che nella teoria «the leader in accordance with his abilities can makes the nation and shapes it [corsivo dell’autore, nda] / il leader in base alle sue capacità può fare la nazione e plasmarla [corsivo dell’autore, nda]».[32] Andrew Bernstein ha inoltre riassunto l’ipotesi sostenendo che «the essence […] is that certain great men or heroes […] are the primary causal agents of historic events [corsivo dell’autore, nda] / l’essenza […] è che certi grandi uomini o eroi […] sono gli agenti causali primari degli eventi storici [corsivo dell’autore, nda]».[33] Malgrado altri studiosi – come Gary Rosenshield – dissentano,[34] questa concezione è largamente rintracciabile nei contenuti prodotti dal pubblico generalista, secondo il quale il leader sarebbe il primo agente di cambiamento e le sue decisioni o vicende personali sarebbero in grado da sole di alterare il corso degli eventi storicamente accaduti e di generare scenari alternativi. Al leader viene infatti ricondotta la facoltà di modificare l’orientamento del voto popolare (come nel caso di Guglielmo II), il gusto dell’aristocrazia e la tattica bellica del suo periodo (come nel caso di Luigi XVI) attribuendogli così la capacità di formare la nazione sotto il profilo sociale, politico e militare.
Andrew Bernstein ha però suggerito come l’origine di alcuni eventi storici si possa rintracciare in radici lontane, in secoli precedenti l’accadimento stesso[35] e in merito alla costruzione dei what if, Jack S. Levy ha inoltre sostenuto che «the assessment of causality […] requires the demonstration that any change in the value of an outcome variables can be traced to the effects of a single causal variable [corsivo dell’autore, nda] / la valutazione della causalità […] richiede la dimostrazione che ogni cambiamento nel valore di una variabile di risultato può essere ricondotto agli effetti di una singola variabile causale [corsivo dell’autore, nda]» sostenendo che per la loro realizzazione sarebbe opportuno seguire la regola del minimal rewrite (gli antecedenti, cioè, dovrebbero essere costituiti da piccole variazioni della storia realmente accaduta, come decessi avvenuti mentre la persona ricopre una carica di rilievo o una variazione nel risultato di un’elezione, soprattutto se la vittoria di una fazione avviene con un breve scarto).[36]
Lo sviluppo del controfattuale attraverso la dimensione politica e militare
Risolto l’antecedente, il what if si sviluppa legando le conseguenze attraverso un rapporto di causa-effetto. Quando il controfattuale scaturisce da un accadimento concernente il vertice dello Stato, lo scenario si può sviluppare seguendo l’evolversi delle vicende politiche e militari. Il canale Possible History in What if the Habsburgs Lost the War of Austrian Succession[37] ha per esempio esplorato le conseguenze di una sconfitta austriaca nell’ambito della Guerra di Successione (1740-1748), determinata dalla morte dell’Imperatore Carlo VI e dalla salita al trono di Maria Teresa. In questo scenario alternativo il Sacro Romano Impero sarebbe stato guidato dalla Baviera, anziché appunto dagli Asburgo, il cui controllo limitato alla sola Ungheria avrebbe rafforzato la Francia, la Prussia e la Spagna (quest’ultima con un consolidamento della sua presenza nella penisola italiana). Come conseguenza di ciò, inoltre, la Guerra dei Sette Anni (1756 – 1763) avrebbe avuto un sistema di alleanze diverso da quello storicamente accaduto. Il canale Rewriting History ha invece immaginato le conseguenze di un supporto tedesco alle mire espansionistiche russe nei Balcani nel corso degli anni Settanta dell’Ottocento.[38] Nel video si è quindi ipotizzato che l’Austria-Ungheria avrebbe cessato la sua alleanza con il neonato Reich e che nel corso della Prima Guerra Mondiale sarebbe stata alleata della Francia e dell’Inghilterra, mentre la Russia avrebbe aderito all’Alleanza con Germania e Italia. Nel corso del conflitto mondiale l’Impero Austro-Ungarico (attaccato simultaneamente non solo dall’Alleanza ma anche da Serbia e Romania) sarebbe quindi stato rapidamente sconfitto. Lo stesso YouTuber, nel video What if the Ottoman Empire Joined the Entente in WW1, ha, infine, immaginato le conseguenze di un’alleanza ottomana con l’Intesa, sempre nell’ambito della Prima Guerra Mondiale. Nel contenuto si è quindi ipotizzato che a seguito dei trattati di pace ci sarebbe stata un’espansione ottomana nei Balcani e che questo impero «[would have] live[d] another day».[39]
Danyal Masood ha evidenziato che nella seconda metà dell’Ottocento Leopold Von Ranke ha introdotto la storia come una scienza tecnica con l’obiettivo di trovare i fatti.[40] Inoltre, un ruolo centrale nella nuova disciplina era ricoperto dalla storia politica mentre quella sociale e culturale erano periferiche.[41] Contro tale impostazione la scuola dell’Annales ha cercato di modificare il focus della ricerca storica con il fine di meglio comprendere la complessità della realtà umana.[42] Come però si è visto, nei what if visionati, quando la biforcazione dalla storia realmente accaduta riguarda il vertice dello Stato lo scenario controfattuale si può sviluppare seguendo unicamente le possibili conseguenze politico-militari, non restituendo la complessità della società. Inoltre, in merito all’approccio controfattuale Wenzlhuemer ha recentemente affermato che
history is an incredibly complex system and needs to be treated as such. By manipulating a cause c, not only its relation to the effect e is affected – myriad connections to other events or conditions are altered as well.[43]
La storia è un sistema incredibilmente complesso e deve essere trattata come tale. Manipolando una causa c, non si altera solo la sua relazione con l’effetto e, ma anche una miriade di connessioni con altri eventi o condizioni.
Seguire principalmente gli sviluppi politico-militari potrebbe pertanto silenziare le possibili conseguenze sociali, economiche e religiose non restituendo così la complessità della storia.
L’economia come forza che determina la modificazione della società
In altri scenari controfattuali, invece, sono le forze economiche a determinare l’evoluzione socio-politica di una nazione. Nel video What if the Entente Won WW1 in 1916 il canale Possible History ha immaginato le conseguenze di una sconfitta degli Imperi Centrali nel 1916. In questo scenario sarebbe stato improbabile che in Italia il fascismo prendesse il sopravvento poiché per via di una guerra più breve la situazione economica italiana sarebbe stata più solida. Similmente, e relativamente alla Rivoluzione Russa del 1917, il what if ha immaginato che se la situazione economica avesse continuato a peggiorare (e il prezzo del cibo a salire) difficilmente lo zar sarebbe potuto restare in carica.[44] Lo stesso canale, ma in un differente video,[45] ha poi ipotizzato le conseguenze di una vittoria francese nell’ambito della Guerra dei Sette Anni. Lo YouTuber ha affermato che, nello scenario immaginato:
despite the war being shorter Britain’s economic situation might even be worse […] these factors would absolutely still lead to Britain increasing the taxes on the colonies […] unrest over these taxes would still rise significantly
nonostante la guerra sia più breve, la situazione economica della Gran Bretagna potrebbe addirittura peggiorare […] questi fattori porterebbero comunque la Gran Bretagna ad aumentare le tasse sulle colonie […] l’agitazione per queste tasse aumenterebbe comunque in modo significativo
e che una Rivoluzione Americana non sarebbe stata impossibile, confermando l’esito storicamente avvenuto. D’altro canto però, una Francia vittoriosa sarebbe stata in grado di ridurre il suo debito nazionale prevenendo così l’innescarsi della Rivoluzione Francese. Nello scenario si riconduce infine la possibilità di future tensioni interne alla mancata modernizzazione del sistema politico francese davanti al progredire dell’industrializzazione.
Kaleb Shimp ha evidenziato che «the theory of historical materialism[46] based upon the primacy of economic forces in social change throughout history / la teoria del materialismo storico basata sul primato delle forze economiche nel cambiamento sociale nel corso della storia»[47] e che «Marx believed that […] political, ideological, and military forces (i.e. the superstructure) developed subordinate to economic forces / Marx riteneva che […] le forze politiche, ideologiche e militari (cioè la sovrastruttura) si sviluppassero in modo subordinato alle forze economiche».[48] Come si è visto, grandi modificazioni realmente intercorse (come la Rivoluzione Americana, Francese e Russa) nei what if visionati sono ancora possibili ma sono ricondotte a motivazioni economiche non evidenziando, quindi, l’influenza di altri fattori. Recentemente, Kaleb Shimp ha infatti sostenuto che «several sociologists now believe that there are multiple forces acting simultaneously and with varying degrees of strength […] [such as] economic, ideological, military, and political / diversi sociologi ritengono che vi siano molteplici forze che agiscono simultaneamente e con diversi gradi di forza […] [come] quelle economiche, ideologiche, militari e politiche».[49]
Discussione dei dati e conclusioni
Il what if è un efficace strumento didattico, per le motivazioni segnalate nell’apertura di questo studio. L’analisi ha però evidenziato delle possibili problematiche legate alla costruzione di scenari controfattuali. Ad esempio, immaginando un evento di rilevanti conseguenze per un grande numero di persone dal quale può scaturire il what if,[50] alcuni YouTuber hanno la tendenza ad attribuire a singoli uomini (i leader) del passato la capacità di determinare l’evoluzione sociale, politica e militare degli stati da loro guidati. Lo sviluppo dei what if visionati, inoltre, sembra non contemplare la complessità della storia. In alcuni casi i controfattuali si sviluppano seguendo unicamente una traiettoria politica e militare mentre in altri sono esclusivamente le forze economiche a innescare o meno gli eventi periodizzanti (quali possono essere le Rivoluzioni). Nei casi in esame, quindi, non viene restituita la complessità delle società del passato (data dalla contemporanea interazione di fattori sociali, culturali, religiosi uniti a quelli economici, politici e militari). Nel corpus visionato, infine, una grande rilevanza è assunta dall’evento che non solo innesca il what if ma che guida lo sviluppo dello scenario controfattuale. Ad esempio, battaglie, offensive, accordi diplomatici, trattati di pace, assumono il ruolo di snodi verso i quali gli scenari controfattuali di volta in volta tendono.
L’analisi ha studiato i what if presenti su YouTube, uno spazio dove è possibile caricare video di una qualsiasi durata. Uno sviluppo della ricerca potrebbe consistere nell’indagare i contenuti presenti in altre piattaforme (TikTok, Instagram, Twitch, per esempio) e osservare in che misura i risultati convergono o divergono con quelli emersi in questo studio. Inoltre, l’analisi potrebbe studiare in che modo le caratteristiche peculiari di questi spazi (video molto brevi per Tiktok, immagini per Instagram e dirette per Twitch) condizionano il modo in cui viene costruito il discorso controfattuale. Indagini di questo tipo potrebbero approfondire la conoscenza delle modalità attraverso cui il pubblico generalista si approccia ai what if.
Bibliografia
- T. Apperlery, Modding the Historians’ Code: Historical Verisimilitude and the Counterfactual Imagination, in Kapell M., B. R. Elliot A. (a cura di), Playing with the Past: Digital Games and the Simulation of History, Bloomsbury Publishing, New York 2013.
- S. Beavers, The Informal Learning of History with Digital Games, The Open University, 2019.
- S. Benmira, M. Agboola, Evolution of Leadership Theory, in “BMJ Leader”, 2021.
- M. Borowski, Counterfactual Histories of Moon Landing in “Art History & Criticism”.
- A. K. Chakrabarti, Introduction to Historical Materialism: A Theory of Society and History, in “Global Political Economy: A Critique of Contemporary Capitalism”, 2020.
- S. Fitzpatrick, Breve Storia dell’Unione Sovietica. L’ascesa e la caduta di una delle massime potenze del XX secolo, Bompiani, Milano 2023 (ed. or. 2022).
- A. Hartman, R. Tulloch, H. Young, Video Games as Public History: Archives, Empathy and Affinity, in “Game Studies”, 4 2021.
- T. Huijgen, P. Holthius, Towards bad history? A call for the use of counterfactual historical reasoning in hisory education, in “Historical Encounters: A journal of historical consciousness, historical cultures, and history education”, 1 2014.
- R. Kandala, Make History Accessible, University of Connecticut Honors Thesis, 2019.
- K. Kvas, World War II and the Cold War as Counterfactual Fiction, in Pividori C. e Owen D. (a cura di), (Re)Writing War in Contemporary Literature and Culture, Routledge, New York 2024.
- J. S. Levy, Counterfactuals, Causal Inference, and Historical Analysis, in “Security Studies”, 3 2015.
- A. Maar, Possible Uses of Counterfactual Thought Experiments in History, in “Principia”, 1 2014.
- M. Madanchian, N. Hussein, F. Noordin, H. Taherdoost, Leadership Theories; an Overview of Early Stage in Recent Advances, in “Energy, Enviroment and Financial Science”, 2016.
- S. A. Nawiyanto Handayani, D. Salindri, Annales School of History: Its Origins, Development and contributions, in “Journal of Humanities And Social Science”, 5 2022.
- C. Nnachi Oko-Otu, G. C. Chidume, Objectivity and the Great Man Theory in Historiography, in “Cogito”, 5 2021.
- J. Paolillo, S. Sharad, B. P. Harper, A Network View of Social Media Platform History: Social Structure, Dynamics and Content on YouTube, Hawaii International Conference on System Sciences, 2019
- G. Rosenshield, Crime and Punishment, Napoleon and the Great Man Theory in “Dostoevsky Studies”, 23 2020.
- P. Seixas, A Model of Historical Thinking in “Educational Philosophy and Theory”, 2015.
- K. Shimp, The Validity of Karl Marx’s Theory of Historical Materialism, in “Major Themes in Economics”, 11 2009.
- A. G. Salassa, Storia controfattuale e didattica della storia, in “Novecento.org”, 22 2024
- G. Sorrentino, Giocare la storia; potenzialità e criticità. Twilight Struggle e il problema del “what if”, in “Novecento.org”, 2017.
- R. Wenzlhuemer, Counterfactual Thinking as a Scientific Method, in “Historical Social Research”, 2 2009.
- S. Wuyou, A. Sui, R. Rhodes, What to watch: Practical considerations and strategies for using YouTube for research, in “Digital Health”, 2022.
Fonti giornalistiche
- R. J. Evans, “What it” is a waste of time, in “The Guardian”, 2014.
Risorse virtuali
- Historical Thinking Concepts in The Historical Thinking Projects, URL: https://historicalthinking.ca/historical-thinking-concepts
- The Great Man Theory of History in Andrew Bernstein: URL: https://andrewbernstein.net/2020/01/the-great-man-theory-of-history/
Note:
[1] S. Fitzpatrick, Breve Storia dell’Unione Sovietica. L’ascesa e la caduta di una delle massime potenze del XX secolo, Bompiani, Milano 2023 (ed. or. 2022), p.11;
[2] Una recente panoramica è stata tratteggiata in: A.G. Salassa, Storia controfattuale e didattica della storia, in “Novecento.org”, 22 2024. DOI: 10.52056/9791254699249/23.
[3] G. Sorrentino, Giocare la storia; potenzialità e criticità. Twilight Struggle e il problema del “what if”, in “Novecento.org”, 2017. DOI: 10.12977/nov240.
[4] T. Huijgen, P. Holthius, Towards bad history? A call for the use of counterfactual historical reasoning in history education, in “Historical Encounters: A journal of historical consciousness, historical cultures, and history education”, 1 2014, pp. 103-110. Oppure, Sian Beavers ha sostenuto che i «counterfactuals can be used to challenge dominant paradigms in history (such as deterministic or teleological approaches)»: S. Beavers, The Informal Learning of History with Digital Games, The Open University, 2019, p.36.
[5] J. S. Levy, Counterfactuals, Causal Inference, and Historical Analysis, in “Security Studies”, 3 2015, pp. 378-402.
[6] A. Maar, Possible Uses of Counterfactual Thought Experiments in History, in “Principia”, 1 2014, pp. 87-113, p. 87.
[7] K. Kvas, World War II and the Cold War as Counterfactual Fiction, in Pividori C. e Owen D. (a cura di), (Re)Writing War in Contemporary Literature and Culture, Routledge, New York 2024, pp. 260-271, p. 262.
[8] Richard J Evans, “What it” is a waste of time, in “The Guardian”, 2014. URL: https://www.theguardian.com/books/2014/mar/13/counterfactual-history-what-if-waste-of-time [consultato l’1 marzo 2025].
[9] Huijen, Holthuis, 2014, p. 106. In termini simili si è espresso anche Tom Apperley che ha evidenziato come «this approach [of counterfactual] opens up the past to heterogeneous and multiple possibilities»: T. Apperlery, Modding the Historians’ Code: Historical Verisimilitude and the Counterfactual Imagination, in Kapell M., B. R. Elliot A. (a cura di), Playing with the Past: Digital Games and the Simulation of History, Bloomsbury Publishing, New York 2013, p. 195.
[10] M. Borowski, Counterfactual Histories of Moon Landing in “Art History & Criticism”, 2018, pp. 16-27, p. 16.
[11] Huijen, Holthuis, 2014, p. 106.
[12] Huijen, Holthuis, 2014, p. 108.
[13] Historical Thinking Concepts in The Historical Thinking Projects, URL: https://historicalthinking.ca/historical-thinking-concepts [consultato il 9 marzo 2025].
[14] P. Seixas, A Model of Historical Thinking in “Educational Philosophy and Theory”, 2015, pp. 8-9.
[15] A. Hartman, R. Tulloch, H. Young, Video Games as Public History: Archives, Empathy and Affinity, in “Game Studies”, 4 2021. URL: https://gamestudies.org/2104/articles/hartman_tulloch_young [consultato l’11 marzo 2025].
[16]J. Paolillo, S. Sharad, B. P. Harper, A Network View of Social Media Platform History: Social Structure, Dynamics and Content on YouTube, Hawaii International Conference on System Sciences, 2019.
[17] R. Kandala, Make History Accessible, University of Connecticut Honors Thesis, 2019.
[18] S. Wuyou, A. Sui, R. Rhodes, What to watch: Practical considerations and strategies for using YouTube for research, in “Digital Health”, 2022, pp. 1-13.
[19] Con questa funzione è possibile rimuovere i dati locali che si acquisiscono durante una normale navigazione sul web. Per il caso in esame, pertanto, si impedisce a YouTube di archiviare dati circa l’utilizzo della piattaforma, i quali condizionerebbero i risultati restituiti dalle ricerche.
[20] J. Aulich, M. Ikoniadou, Ghost Stories for Grwon-Ups: Pictorial Matters in Times of War and Conflict, in “Humanities”, 4 2020, p. 6.
[21] URL: https://www.youtube.com/shorts/YE4nGyeKB5o [consultato il 18 aprile 2024].
[22] URL: https://www.youtube.com/watch?v=W6qABxz2CxI [consultato il 18 aprile 2024].
[23] URL: https://www.youtube.com/watch?v=jat6cQXTDVU [consultato il 18 aprile 2024].
[24] URL: https://www.youtube.com/watch?v=NpA4UHgp3tQ [consultato il 18 aprile 2024].
[25] In uno short, ovvero in un video di breve durata, si è infatti detto che «History is shaped by countless small decisions and events»: URL: https://www.youtube.com/shorts/jURP2xH30wk [consultato il 18 aprile 2024].
[26] URL: https://www.youtube.com/watch?v=2AI-jl3ewTQ [consultato il 18 aprile 2024].
[27] La guerra di secessione americana sarebbe poi diventata una guerra totale dove i palloni aerostatici avrebbero attaccato obbiettivi civili e militari.
[28] URL: https://www.youtube.com/watch?v=M95a4DAfdPk [consultato il 18 aprile 2024].
[29] Teoria per la prima volta esposta in: T. Carlyle, On Heroes, Hero Worship and Heroic in History, James Fraser, London, 1841.
[30] Thomas Carlyle scrisse infatti che «[the] Universal History, the history of what man has accomplished in this world, is at the bottom the History of the Great Men who have worked here. All things that we see standing accomplished in the world are properly the outer material result, the practical realization and embodiment, of Thoughts that dwelt in the Great Men sent into the world»: C. Nnachi Oko-Otu, G. C. Chidume, Objectivity and the Great Man Theory in Historiography, in “Cogito”, 5 2021, pp. 124-128, p. 126.
[31] S. Benmira, M. Agboola, Evolution of Leadership Theory, in “BMJ Leader”, 2021, pp. 3-5, p. 1.
[32] M. Madanchian, N. Hussein, F. Noordin, H. Taherdoost, Leadership Theories; an Overview of Early Stage in Recent Advances, in “Energy, Enviroment and Financial Science”, 2016, pp. 198-201, p. 199.
[33] The Great Man Theory of History in Andrew Bernstein: URL: https://andrewbernstein.net/2020/01/the-great-man-theory-of-history/ [consultato il 17 aprile 2025].
[34] Gary Rosenshield ha però evidenziato che «most of Carlyle’s heroes are not political and military leaders […] they are great because they have understood or intuited fundamental spiritual or religious truths and were able to communicate them to the rest of mankind»: G. Rosenshield, Crime and Punishment, Napoleon and the Great Man Theory in “Dostoevsky Studies”, 23 2020, p.84. Nei what if visionati si è individuata la Great Man Theory nella capacità dei leader del passato, attribuita dagli YouTuber, di modificare in modo sostanziale il corso degli eventi e a determinare lo sviluppo delle fazioni da loro guidate dal punto di vista sociale, politico e militare.
[35] Andrew Bernstein ha infatti affermato che «Napoleon certainly shook European monarchies to their foundations. But the causal factors animating such momentous events stretched back through centuries; including, most obviously, the French Revolution; but also the long-unchallenged power of the ancien regime – the thoughts, values, and action of various Bourbon monarchs, their families, foes, and advisors – the teaching and actions of the Catholic Church […] the writing of various philosophes […] the prevalence across the Contingent of oppressive hereditary monarchies […] and so on»: The Great Man Theory of History in Andrew Bernstein: URL: https://andrewbernstein.net/2020/01/the-great-man-theory-of-history/ [consultato il 17 aprile 2025]. Sulla figura di Napoleone, Gary Rosenshield ha recentemente ricordato l’opinione che Tolstoj aveva di Napoleone (cioè di un essere vuoto, corrotto, comico e storicamente insignificante): Rosenshield, 2020, p.80.
[36] Levy, 2015.
[37] URL: https://www.youtube.com/watch?v=587bkGM0Ul0&t=1211s [consultato il 18 aprile 2024].
[38] URL: https://www.youtube.com/watch?v=DF9LTWMFTZY&t=1246s [consultato il 18 aprile 2024].
[39] URL: https://www.youtube.com/shorts/HDCIS2Z4dG8 [consultato il 18 aprile 2024].
[40] D. Masood, Sources, Nature and Narrative of Pashtun Public History: Historiographic Freedom and Responsibility, in “International Journal of Politics & Social Sciences Review”, 3 2024, pp. 30-43, p. 33.
[41] S. A. Nawiyanto Handayani, D. Salindri, Annales School of History: Its Origins, Development and contributions, in “Journal of Humanities And Social Science”, 5, 2022, pp. 39-45, p. 40.
[42] Nawiyanto Handayani, Salindri, 2022.
[43] R. Wenzlhuemer, Counterfactual Thinking as a Scientific Method, in “Historical Social Research”, 2 2009, pp. 27-54, p. 44.
[44] URL: https://www.youtube.com/watch?v=4zuzEII3XaE.
[45] URL: https://www.youtube.com/watch?v=bMdWHjv-zLQ.
[46] Per uno studio che analizzi il complesso rapporto tra forces of production, relations of production, superstructure, social consciousness e class struggle si veda: A. Chakrabarti, Introduction to Historical Materialism: A Theory of Society and History, in “Global Political Economy: A Critique of Contemporary Capitalism”, 2020.
[47] K. Shimp, The Validity of Karl Marx’s Theory of Historical Materialism, in “Major Themes in Economics”, 11, 2009, pp. 35-56, p. 1.
[48] Shimp, 2009, p. 51.
[49] Shimp, 2009, p. 51.
[50] Si veda nota 11.