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Convegno nazionale e-story@piacenza.eu

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e-story@piacenza.eu

PER UNA STORIA EUROPEA NELL’ERA DIGITALE

4° Convegno nazionale sulla storia e il suo insegnamento nell’era digitale

Piacenza, 8 febbraio 2016

Auditorium della Fondazione Piacenza e Vigevano

via Santa Eufemia 12, Piacenza

Il tema del convegno ci interroga sulla possibilità che dall’insegnamento delle Storie nazionali e della Storia europea, così come dalla condivisione capillare delle nuove tecnologie digitali, possa ritrovare forza e ragione un’idea di Europa finalmente unita anche negli obiettivi.

Programma

8:30 Accreditamento e iscrizione
9:00 Saluto delle autorità
9:15 Presentazione del Convegno, Carla Antonini, Isrec Piacenza

9:30 I sessione
Come si insegna storia contemporanea nei paesi europei?
Uno sguardo comparato su curricula, quadri orari, contenuti e metodologie, media literacy, digital history

Coordina Luisa Cigognetti, Istituto “Parri”, Bologna
Introduce Pierre Sorlin, Università di Parigi Sorbonne nouvelle

10:00 Interventi degli esperti internazionali e del pubblico
discussant: Antonio Brusa, Università di Bari; Pierre Sorlin, Università di Parigi Sorbonne nouvelle

11:15-Coffee break

11:30 II sessione
Rilevanze storiografiche del Novecento e celebrazioni civili nelle indicazioni legislative nazionali e nell’insegnamento della storia. Quale idea d’Europa? Quali prospettive per la public history?

discussant: Serge Noiret, European University Institute di Firenze, Antonio Brusa, Università di Bari; Pierre Sorlin, Università di Parigi Sorbonne nouvelle

Interventi (I parte)
Erin Bell, Florian Gleisner, University of Lincoln (Gran Bretagna)
Julio Montero, Universidad Internacional de la Rioja (Spagna)
Darko Strajn, Pedagoski Institut (Slovenia)

13:30-14:30-Pausa pranzo a buffet

Interventi (II parte):
László Strausz, Kosztolanyi Dezso Kavenaz Kulturalis Alapitvany (Ungheria)
Urzula Jarecka, Institut Filozofii I Socjologii Polskiej Akademii Nauk (Polonia)
Steven Stegers, Euroclio (Olanda)

16:05-16:30 – Coffee break

Interventi (III parte):
Steffen Sammler, Georg Eckert Institut, Universität Leipzig (Germany)
Carla MarcellInI e Nadia Baiesi, Insmli (Italia)
Daniela Asquini, Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna

17:30-19:00 Dibattito e conclusione lavori

Il convegno si tiene in lingua italiana e inglese con traduzione simultanea


Isrec Piacenza in collaborazione con: Istituto “Parri” di Bologna e Insmli
con il sostegno di: Fondazione di Piacenza e Vigevano; con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna
Comitato scientifico: Nadia Baiesi, Antonio Brusa, Luisa Cigognetti, Serge Noiret, Pierre Sorlin, Carla Antonini
Organizzazione: Eugenio Gazzola
Segreteria: Barbara Spazzapan
Riprese e media: Gisella Gaspari, Igor Pizzirusso
Direzione: Carla Antonini

Servizio di traduzione simultanea a cura di ATLAS s.a.s. – Piacenza
Servizio di catering a cura degli studenti dell’Istituto “G. Marcora” di Piacenza
Servizio di receptionist a cura degli studenti dell’Istituto “Casali” di Piacenza


Per gli insegnanti è prevista l’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio ai sensi degli articoli 64 e 67 del CCNL 2006-2009 (DM del 25/05/2001, prot. n. 802 del 19/06/2001, rinnovato con decreto prot. n. 10962 dell’08/06/2005).

Quota di iscrizione: euro 20,00 da versarsi direttamente al reference al momento dell’accreditamento e del ritiro della cartella e delle cuffie. Saranno rilasciati ricevuta valida per il “bonus scuola” e il rimborso e l’attestato di partecipazione.

Per meglio organizzare l’accoglienza e il buffet e, in particolare, per assicurarsi l’uso della cuffia per la traduzione simultanea, si raccomanda di effettuare l’iscrizione al Convegno, utilizzando il modulo allegato entro il 30 gennaio 2016, da inviare a istitutostoricopiacenza@gmail.com.

La IV edizione del Convegno sulla storia e il suo insegnamento nell’era digitale è il risultato della convergenza di tre sollecitazioni culturali.

La prima: il desiderio di continuare un percorso di ricerca e confronto, avviato negli anni passati, accolto positivamente dai ricercatori e dagli insegnanti. Il Seminario del 2015 si chiudeva infatti con le interessanti relazioni di Enrico Natale e Serge Noiret sulle risorse nel web europeo riferite alla documentazione storica e alle celebrazioni locali inerenti alla I Guerra Mondiale, avviando così una riflessione transnazionale di particolare rilevanza concettuale e didattica sulla digital public history.

La seconda: contribuire alla diffusione del Progetto elaborato dall’Istituto Parri con altri sette partners, tra Università e Associazioni europee, dedicato a “Storia e media. Dal cinema al web. Studiare, rappresentare e insegnare la Storia Europea nell’era digitale”. Il Progetto, che si è aggiudicato la vittoria nell’ambito di “ERASMUS plus azione KA2 – Strategic Partnerships for school educational”, anche avvalendosi delle esperienze degli Istituti storici della rete INSMLI, è il risultato di un lungo percorso di ricerca durato un quinquennio, con il sostegno dell’Assemblea regionale emiliano-romagnola.

La terza: la necessità di confrontarci come public historians e educatori sugli eventi anche drammatici di cui siamo protagonisti come europei, sugli orizzonti e i compiti della public history e dell’insegnamento della storia e della “cittadinanza attiva” nelle scuole del tempo presente.

Mai come oggi l’Europa sembra vicina alla propria dissoluzione. L’Europa si trova di fronte a grandi sfide che sono state prima previste e poi lungamente sottovalutate: il terrorismo, l’immigrazione massiccia, un quadro economico che resterà ancora a lungo incerto, le spinte populiste alimentate dallo scontento diffuso verso la forma democratica e verso l’unione europea. Da parte loro, gli organismi di governo dell’Unione sono bloccati o rallentati dagli interessi nazionali che in prospettiva acquistano forza, anziché perderne. Come possiamo immaginare, in questo contesto, una “storia europea” o, per meglio dire: quale forma dovrà avere una storia europea: la forma di una storia unitaria o il disegno composito delle storie regionali.

Può, allora, ci chiediamo, dall’insegnamento delle Storie nazionali e della Storia europea, così come dalla condivisione capillare delle nuove tecnologie, ritrovare forza e ragione un’idea di Europa finalmente unita anche negli obiettivi?

Sarà pertanto necessario, per quanto riguarda il nostro ambito domandarci in che modo, nei diversi paesi europei, è affrontato lo studio della storia del Novecento e la media literacy; quali le rilevanze storiografiche e le “celebrazioni civili” proposte dai programmi scolastici decisi dai diversi governi e, in particolare, come vengono sviluppati, nei canali della digital public history e nelle scuole, temi ancora cruciali per l’identità comune quali la Shoah, la I e la II Guerra mondiale, la guerra fredda, i problemi dell’attualità?

Carla Antonini