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Euroclio, Eurodemocrazia. Considerazioni dalla conferenza annuale 2015

Euroclio, Eurodemocrazia. Considerazioni dalla conferenza annuale 2015

Helsingor, in Danimarca, ha ospitato dal 20 al 25 aprile 2015 la ventiduesima Conferenza annuale di Euroclio dal titolo Percorsi verso la democrazia. L’insegnamento della storia è in grado di preparare la via? http://www.euroclio.eu/new/attachments/article/4455/Conference%20Report%20-%20EUROCLIO%20Annual%20Conference%20Denmark%202015_web.pdf).

In giornate di lavoro intense e proficue la didattica della storia è stata esaminata da differenti prospettive nelle sue relazioni con l’educazione civica e politica e nella sua capacità di contribuire alla formazione del pensiero critico.

Molti sono stati i suggerimenti e le proposte di lavoro utilizzabili nella pratica dell’insegnamento. I materiali presentati, tutti redatti in lingua inglese, si prestano, in particolare all’utilizzo nel segmento finale della scuola secondaria di secondo grado, in modo particolare nelle attività CLIL, ma anche i docenti dei gradi inferiori possono certamente trovarvi stimoli e spunti d’interesse.

RISORSE E MATERIALI

La storia dei Paesi europei in E-book

In questa sintetica rassegna presenteremo le principali risorse on line di cui si è discusso durante la Conferenza.

Incominciamo con l’e-book, scaricabile e consultabile on line, “SharedHistories” (link), una raccolta di materiale didattico preparato dal Consiglio d’Europa. Insegnanti e studenti vi possono trovare testi di approfondimento e proposte di lavoro scolastico su diversi temi riguardanti la storia della maggior parte dei paesi europei. I pregi del testo sono molti: capitoli di approfondimento aggiornati, proposte di attività didattiche per ogni grado d’istruzione, materiali iconografici curati ed esercitazioni interessanti.

Tutte le attività didattiche sono chiaramente organizzate: seguendo le indicazioni operative, e guidando gli studenti nell’esecuzione delle consegne, si possono ottenere risultati pregevoli in termini di elaborazione critica, visione in prospettiva e capacità di confronto transnazionale. Se esistono limiti, sono quelli che caratterizzano in generale i prodotti della commissione didattica del Consiglio d’Europa: i testi e i moduli di questa come di altre pubblicazioni cercano di raccontare la storia che unisce, ma evitano di affrontare la storia che divide. Non si parla di conflitti fra stati, di questioni controverse o sensibili, bensì si rendono disponibili i materiali per una Storia d’Europa che giustifichi anche nel passato l’attuale processo di unificazione.
Il libro, di oltre 900 pagine, si occupa nell’ordine: dell’impatto della rivoluzione industriale, dello sviluppo dei sistemi educativi, di come i diritti umani si riflettano nella storia dell’arte e di come l’Europa sia vista dai non europei e viceversa. Possiamo perciò studiare il caso, molto interessante, dell’industrializzazione di Łodz in Polonia, confrontandola con quella di Manchester, ma non possiamo studiare i conflitti che hanno martoriato quella regione negli ultimi due secoli e mezzo.

Un sito con studi di caso sugli aspetto conflittuali della storia europea

Uno dei fiori all’occhiello dell’attività di Euroclio è sicuramente il sito di Historiana (link), una specie di ambizioso “testo” on line che si propone di presentare studi di caso e materiali didattici su diversi aspetti della storia recente e meno recente. In questo caso, a differenza di quanto proposto dal Consiglio d’Europa, Euroclio ha scelto di presentare anche e soprattutto gli aspetti più controversi della storia europea. La scelta dei temi può dare un’idea di tale impostazione:

  • Conflitto e cooperazione;
  • Idee e ideologie;
  • Vita quotidiana e tempo libero;
  • Emigrazione;
  • Diritti e doveri;
  • Ambiente;
  • Lavoro e tecnologia.

Ciascuno di questi temi è a sua volta articolato in una serie di capitoli che lo specificano ulteriormente. I materiali comprendono anche raccolte e selezioni di fonti, per esempio iconografiche, opportunamente scelte ai fini di una didattica laboratoriale e di scoperta. Negli ultimi tempi è stata aperta anche una sezione dedicata ai materiali didattici, con analisi, confronti e riflessioni sulle fonti, e al dibattito intorno alle questioni controverse. Il lavoro è in generale rivolto agli studenti delle scuole secondarie, dai 12 ai 16 anni, ma può essere utile anche per gli ultimi anni delle superiori o per il pubblico in generale.

Si tratta di un’iniziativa ambiziosa e importante che sta muovendo i suoi primi passi – è on line solo dal 2012 – ma che ha già prodotto risultati interessanti. Anche in questo caso è possibile certamente, come abbiamo fatto personalmente, utilizzarla direttamente in inglese per le attività CLIL, ma anche prendere spunto da queste pagine, tutte slegate da vincoli di copyright, per attività in italiano con studenti della scuola secondaria di I grado o dei primi anni della secondaria di II grado. Euroclio si è dotata recentemente di una redazione per la costruzione e la manutenzione di Historiana aperta alla collaborazione di quanti vogliano partecipare alla stesura di studi di caso o alla elaborazione di materiali didattici.

Da notare infine è la struttura di questi studi di caso che, come ad esempio in quello che racconta dell’espulsione dei tedeschi dalla Cecoslovacchia del secondo dopoguerra (qui), devono sempre prevedere:

  • il contesto nel quale si è sviluppato il processo/avvenimento;
  • le motivazioni e le possibili relazioni causa/effetto;
  • il racconto;
  • le conseguenze;
  • l’inquadramento dei fatti all’interno della lunga durata o dei grandi quadri.

In questo modo i vari moduli soddisfano le normali esigenze didattiche di ricorsività e comparabilità e si possono rilevare agevolemnte somiglianze e differenze fra gli eventi e i processi al fine di realizzare le competenze base del pensiero storico.

Una piattaforma per costruire cronologie

È stata poi presentata una terza piattaforma di lavoro Tiki-Toki (link) con la quale è possibile costruire cronologie. In questo caso il vincolo della lingua non c’è perché si tratta un’applicazione con cui si possono scrivere liberamente i propri contenuti. Il vincolo tuttavia è dato dal fatto che l’account gratuito consente la creazione di una cronologia. Il docente può dunque utilizzarlo facendo creare a ciascuno studente una sola cronologia per anno. In caso contrario dovrà comprare una licenza didattica che costa oltre 100 dollari, ma offre possibilità illimitate di lavoro.

Le attività che si possono svolgere sono molte. Intanto il sito rende più gradevole la cronologia in se stessa, poiché lo studente, opportunamente guidato, può integrarla con immagini, video, suoni etc., ma anche perché la costruzione attiva della cronologia e non il suo semplice studio passivo può rendere problematico quello che normalmente, soprattutto nella tradizionale lezione frontale, non lo è. A questo proposito si possono portare almeno due esempi dell’utilizzo di Tiki-Toki, uno presentato ad Helsingor e l’altro che abbiamo sperimentato personalmente. Nel primo lo studente è invitato, partendo dalla necessità di comprendere un tema – nello specifico i processi di rottura o di unificazione politica in Europa tra 1645 e 1945 – a scegliere quale cronologia descriva meglio quello che deve dire, scegliendo fra un numero sovrabbondante di fatti una serie limitata e motivando le sue scelte, cambiandole se necessario, secondo la prospettiva richiesta dall’insegnante. Un secondo approccio consiste nell’analisi critica delle cronologie dei nostri libri di testo, generalmente molto (troppo?) ricchi di informazioni. Dividendo una classe in gruppi e ponendo loro il problema di scegliere ad esempio, all’interno di un capitolo, non più di 10 fatti da elencare in cronologia – arricchite con fonti e motivate con note e spiegazioni – si potrà notare che i gruppi, dopo accese discussioni, opteranno per un nucleo di scelte molto simili. Quasi sempre individueranno i nodi più enfatizzati dai libri di testo, ma, allo stesso tempo, faranno una serie di scelte, per nostra esperienza, circa un terzo, differenti da un gruppo all’altro. Il che solleva naturalmente ancora una volta il problema dei criteri della scelta e delle loro motivazioni.

Siti plurivalenti

Non ci resta infine che esaminare tre siti, differenti tra di loro per contenuti e idee, che hanno però in comune il fatto di essere repertori di informazioni e di pratiche, risultato di ricerche più o meno importanti e discutibili, ma capaci di stimolare una didattica della storia aggiornata.

In CoDec (link) varie istituzioni universitarie europee si sono dedicate allo studio della colonizzazione e decolonizzazione nelle tradizioni storiche europee. Il progetto, che sta per concludersi, renderà disponibili i risultati delle sue ricerche presumibilmente nel prossimo inverno. Per ora il sito registra solo le tematiche affrontate e mette in collegamento tutte le istituzioni o le persone interessate.

EHISTO (link), conclusosi nel 2014, è un progetto che offre nel suo sito molto materiale disponibile in cinque lingue: inglese, tedesco, spagnolo, polacco e svedese. Gli obiettivi dell’iniziativa consistono nella creazione di competenze critiche di lettura e analisi della storia divulgata attraverso i canali più popolari, come le riviste di divulgazione storica e più in generale i mass media commerciali. L’insegnante interessato può trovare i risultati della ricerca, il suo inquadramento e moduli di lavoro per la didattica di classe o suggerimenti teorici di varia natura per le proprie iniziative didattiche. Il lavoro presentato a Helsingor ci ha mostrato le potenzialità educative dell’analisi critica su riviste divulgative di storia in cui anche l’aneddoto o la storia militare non problematizzati possono diventare fonte di riflessione e approfondimento.

Segnaliamo infine il sito dell’Istituto per lo studio dei regimi totalitari di Praga (link) in cui gli insegnanti possono trovare ampio materiale, in inglese, per lo studio della storia recente della Repubblica Ceca. I progetti presenti sul sito sono molti e i materiali copiosi, è tuttavia mancato il tempo per capire quanto e come siano fruibili sul piano didattico, anche perché il centro praghese ha presentato invece una ricerca cartacea in cui ha raccolto gli schizzi biografici di una trentina di vittime dei regimi totalitari. Il testo può essere ottenuto gratuitamente pagando solo le spese di spedizione andando su questo sito: http://www.memoryandconscience.eu/2013/06/19/lest-we-forget-memory-of-totalitarianism-in-europe/.

Nella foto: “Helsingør Elsinore from sea 01” by Karen Rustad – http://www.flickr.com/photos/mllerustad/300046191/. Licensed under CC BY 2.0 via Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Helsing%C3%B8r_Elsinore_from_sea_01.jpg#/media/File:Helsing%C3%B8r_Elsinore_from_sea_01.jpg

Dati articolo

Autore:
Titolo: Euroclio, Eurodemocrazia. Considerazioni dalla conferenza annuale 2015
DOI: 10.12977/nov139
Parole chiave: , , , , ,
Numero della rivista: n. 6, luglio 2016
ISSN: ISSN 2283-6837

Come citarlo:
, Euroclio, Eurodemocrazia. Considerazioni dalla conferenza annuale 2015, Novecento.org, n. 6, luglio 2016. DOI: 10.12977/nov139

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